La sanità è una delle grandi questioni su cui la Regione Lazio è chiamata, con una certa urgenza, a dare risposte. Il compito che ci aspetta dovrà essere quello di razionalizzare e riorganizzare la rete ospedaliera pubblica e creare una sana concorrenza tra pubblico e privato. Se un privato ha i requisiti giusti non può aspettare anni per avere una semplice autorizzazione. Dobbiamo garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini della nostra regione, non solo di quelli che abitano nei grandi centri ma soprattutto di quelli che vivono nei piccoli comuni. Una delle principali sfide da affrontare è senza dubbio quella dell’abbattimento della liste di attesa. Bisogna evitare attese di mesi, in particolar modo per i cittadini che hanno urgente bisogno di accedere a una visita specialistica. Occorre stabilire delle priorità di accesso sulla base di chiare indicazioni cliniche. Quindi è necessario rivedere e potenziare il RECUP, il sistema regionale di prenotazione di visite specialistiche, incrementando la relazione tra quest’ultimo e i medici di famiglia, e mettendo tutto il sistema a rete. Questo tema che colpisce la dignità di tutti i cittadini e degli utenti, va risolto. Occorre poi investire sulla digitalizzazione che nel settore della sanità, come in tanti altri, può essere un punto di svolta. Il fascicolo elettronico, ad esempio. Perché noi dobbiamo stare ancora a zero? Se un utente viene ricoverato in un ospedale, poi viene dimesso e poi viene ricoverato per problemi vari il mese successivo, perché l’ospedale deve ricominciare daccapo e non ha il suo fascicolo elettronico? Su questi, come su altri temi, noi dobbiamo fare molto di più. Allora qual è la sfida? È quella di riuscire a far sì che anche la Regione Lazio possa diventare un modello di efficienza e di qualità per i servizi erogati ai cittadini. Ma per fare questo è necessario investire le risorse necessarie per una grande innovazione tecnologica, perché solo con l’innovazione vinceremo questa sfida! Il risanamento del nostro sistema sanitario non si raggiunge solo con la politica dei tagli, ma aumentando e programmando i servizi, investendo sulle persone e puntando sulle tecnologie.