Apprendo che l’assessore regionale ai Lavori Pubblici e Mobilità Alessandri intervenendo all’ assemblea degli azionisti di Astral Spa ha provveduto, oltre all’approvazione del bilancio, anche al rinnovo per scadenza degli organi sociali, conferendo un nuovo ulteriore mandato (il terzo consecutivo!) all’attuale Amministratore Unico. Verrebbe da chiedersi: per quale ragione la Giunta Zingaretti è stata cosi solerte nel prevedere un organo di vertice collegiale in tutti gli enti regionali, escludendo da questa scelta solo l’Astral? Ricordo, infatti, che Laziocrea, Cotral, Corecom, DiSCo e le Ater hanno tutte un Consiglio di amministrazione e che perfino gli Enti Parco sono guidati da un organo a tre membri. Cosa spinge il Governatore e l’assessore Alessandri a privare l’Astral di un organo collegiale, che sarebbe particolarmente auspicabile in un ente che svolge il ruolo di stazione appaltante per conto della Regione Lazio, per favorire la scelta di un Amministratore Unico? In quali stanze si è svolto il dibattito politico sulla mission presente e futura di Astral? Quando e con chi si è discusso del ruolo della stessa in tema di mobilità e programmazione infrastrutturale? Perché tutto ciò che riguarda Astral non è mai oggetto di un confronto politico alla luce del sole? A queste domande qualcuno dovrebbe saper rispondere, anche se vorrei ricordare all’assessore Alessandri che la mancanza di un confronto politico non è un problema solo di Astral ma di tutto ciò che riguarda le infrastrutture e la mobilità. Tanto è vero che il centrodestra ha chiesto su quest’ultimo tema lo svolgimento di un consiglio straordinario.