Il Testo Unico del Commercio è legge. Da oggi tutti gli operatori e le categorie del settore potranno beneficiare di una serie di disposizioni che riordinano e semplificano la normativa di un intero comparto, quello del commercio, settore trainante dell’economia della nostra regione. Ci sono volute 12 sedute della Commissione Sviluppo Economico, 8 audizioni con le associazioni di categoria, svariate sottocommissioni e 3 sedute di Consiglio, prima di approvare il testo definitivo. Considerando che la prima audizione della Commissione Sviluppo Economico dedicata all’esame del testo è del 2 ottobre 2018, possiamo dire che ci sono voluti soli 12 mesi per approvare in via definitiva una legge così importante, a distanza di 20 anni dalla legge regionale 33/1999 sul commercio. Obiettivo reso possibile grazie all’intenso e condiviso lavoro portato avanti da tutti i gruppi consiliari e dall’ex assessore allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella. Nel merito la legge ha prima di tutto il pregio di dar vita ad un unico testo di disciplina del settore, semplificando il complesso normativo e diventando così unico punto di riferimento per la regolamentazione dell’intero comparto. Poi quello di restituire trasparenza e certezza ai tempi dei procedimenti per ottenere le autorizzazioni, specie per le imprese più piccole e per i negozi di vicinato. Infine, il merito di supportare e valorizzare il commercio attraverso il sostegno finalizzato allo sviluppo di un nuovo modello di associazionismo tra imprese (le Reti di Imprese tra attività economiche su strada), di favorire la riqualificazione dei mercati rionali giornalieri e settimanali , di valorizzare i mercati e le fiere di valenza storica o di particolare pregio, di adottare norme più stringenti per la salvaguardia del decoro urbano e della legalità. In conclusione ritengo che sia stato fatto un buon lavoro, che tiene conto dei tanti cambiamenti che ci sono stati nel settore del commercio specie in questi ultimi anni, che dà agli operatori una serie di certezze e che realizza una buona azione di delegificazione. Certo, sulla semplificazione occorre fare qualcosa in più e soprattutto bisognerà fare uno sforzo nel prossimo bilancio di previsione perché le risorse contenute nella legge non sono ancora sufficienti a sostenere l’intero comparto.