La Regione Lazio, con due apposite delibere di giunta approvate oggi, interviene con circa 6 milioni di euro complessivi a sostegno degli asili nido, sia pubblici o convenzionati sia privati accreditati ma non in convenzione, sospesi a seguito dell’emergenza Covid-19. Ad oggi, nel Lazio risultano accreditate 486 strutture, di cui 259 pubbliche e 227 private. La capacità totale dei posti è di 21.938, di cui 14.329 pubblici e 7.609 privati. Per quanto riguarda i nidi privati non convenzionati che si reggono esclusivamente sulle rette delle famiglie e rappresentano circa il 30% dei posti accreditati, la Regione Lazio stanzia 3 milioni di euro. Nello specifico, si tratta di 100 euro al mese per ogni posto accreditato dal mese di marzo fino alla ripresa delle attività educative e, comunque, non oltre il mese di luglio. Un contributo straordinario utilizzabile per il pagamento del canone di locazione, spese per le utenze, acquisto di materiale informatico per le attività a distanza e di dispositivi di protezione individuale, manutenzione del verde, spese amministrative, sanificazione e pulizia dei locali. Per i nidi pubblici e convenzionati, la Regione Lazio ha rivisto l’originaria destinazione dei fondi per l’abbattimento delle rette, pari a 6 milioni di euro (che si aggiungono agli 11 milioni per la gestione dei nidi in base alla legge regionale 59 del 1980). La quota che potrà essere utilizzata per fronteggiare l’emergenza è quella riferita al periodo da marzo a luglio e ammonta a circa 3 milioni di euro. Risorse da spendere per sostenere i costi di gestione e rimodulare i servizi sospesi, come previsto dall’articolo 48 del decreto Cura Italia. La rimodulazione avverrà grazie alla co-progettazione tra gli enti gestori e i Comuni, come previsto dal protocollo di intesa promosso dalla Regione tra Anci Lazio, il Terzo settore, le Cooperative sociali e le Organizzazioni sindacali.