Esprimo tutta la mia soddisfazione per l’approvazione all’unanimità, durante la seduta del consiglio regionale del 25 giugno, della mozione presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia, e di cui sono il primo firmatario, sul rimborso dei test genomici. I Test Genomici (o TPM, test prognostici multigenici) da effettuare sulle pazienti che si sono sottoposte ad un intervento chirurgico per carcinoma invasivo della mammella servono a decidere se ricorrere o meno alla chemioterapia adiuvante. Tali test rappresentano un valido strumento decisionale per i clinici. Infatti il loro utilizzo potrebbe evitare gli effetti tossici della chemioterapia adiuvante nelle pazienti che non ne avrebbero beneficio clinico. In sostanza il test sarebbe in grado di personalizzare il trattamento limitando il ricorso alla chemioterapia solo quando ritenuta certamente efficace. Al momento in Italia i test genomici, non essendo inseriti tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), non sono rimborsabili e vengono utilizzati senza specifiche regole istituzionali. Con la mozione approvata si impegna il Presidente della Regione Lazio e l’Assessore alla Sanità a promuovere, in seno alla Commissione Nazionale per l’Aggiornamento dei LEA e la Promozione dell’Appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale, un’azione comune con i rappresentanti delle altre regioni presenti in Commissione per inserire nei LEA il rimborso dei test genomici. Un primo passo importante per individuare un percorso che possa prevedere il rimborso dei test genomici anche nella Regione Lazio. Per leggere il testo della mozione approvata CLICCA QUI Ti segnalo, inoltre, che ho presentato, come primo firmatario, due mozioni sul tema delle cure neuroriabilitative Nella prima chiediamo al Presidente Zingaretti e alla Giunta regionale di porre in essere tutte le azioni necessarie ad assicurare presso tutte le strutture ospedaliere presenti sul territorio della Regione Lazio regolare accesso alle cure di neuroriabilitazione. Infatti durante l’emergenza Covid-19 si è registrato un accesso ridotto a percorsi di cura appropriati e quindi ad un minor livello di assistenza per i pazienti con malattie del sistema nervoso. Nella seconda invece chiediamo l’impegno a intraprendere verso gli organi competenti tutte le azioni utili e necessarie a rivedere i criteri di accesso al codice 75, quello per la neuroriabilitazione di alta specialità. Per leggere le due mozioni CLICCA QUI e CLICCA QUI