“Tra i 62 articoli del ‘Collegato’ al bilancio, ultimo atto della quasi ex giunta Zingaretti, troviamo veramente di tutto e di più. Tra le tante stranezze presenti troviamo all’art. 15 le disposizioni per il recupero e la valorizzazione dei terreni incolti e abbandonati che prevede una complessa, macchinosa, anacronistica e discutibile procedura di quella che sembra essere a tutti gli effetti una vera espropriazione della proprietà privata. In sostanza l’Arsial, in collaborazione con i comuni, provvede al censimento dei terreni incolti e abbandonati presenti nel territorio regionale. Dopo di che la direzione regionale competente in materia di agricoltura comunica ai proprietari o aventi titolo l’avvio del procedimento per l’inserimento nella Banca della terra, specificando che i terreni saranno oggetto di procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione a terzi con corresponsione di un canone a fronte del loro utilizzo. A questo punto i proprietari o aventi titolo comunicano il proprio consenso ovvero presentano osservazioni per opporsi all’inserimento nella Banca della terra, ma spetterà poi alla direzione regionale prendere atto dei consensi comunicati e verificare le eventuali osservazioni, per poi predisporre un elenco dei terreni incolti e abbandonati censiti. Questo significa che chi è proprietario di un terreno non è più libero di gestire come meglio crede il proprio bene e di dire semplicemente ‘no’ all’inserimento nella Banca della terra perché in ultima istanza sarà la Regione a decidere. Non è forse questa un’idea che ricorda l’ideologia bolscevica? Ci sono strumenti molto più moderni e meno complicati per incoraggiare la coltivazione o la manutenzione delle terre agricole.” Lo dichiara il consigliere regionale di FDI Massimiliano Maselli.