Come riportato dal quotidiano ‘Il Tempo’ in un articolo pubblicato lo scorso 17 febbraio nel Lazio è sempre più emergenza per le lunghe liste di attesa. Per alcune prestazioni sanitarie si parla addirittura del 2021! Non è possibile che ad una persona che prenota una Tac coronarica al San Camillo si risponde che la prenotazione è al 31 gennaio del 2021! Una vera e propria emergenza è poi quella che riguarda la Pet, che è la diagnostica per immagini che consente di individuare precocemente i tumori e quindi di offrire al medico informazioni su molte malattie, permettendo di stabilire le cure più appropriate. Il Lazio, come riporta sempre ‘Il Tempo’, dispone di sole 8 Pet: 2 al Gemelli, 2 all’Ifo, 2 al Policlinico Tor Vergata, una al Sant’Andrea e una a Latina. Mancano, incredibilmente, nei tre ospedali più grandi, cioè l’Umberto I, il San Camillo e il San Giovanni. La conseguenza è che aumenta la mobilità passiva, cioè le persone che per effettuare una Pet vanno fuori dalla nostra regione. È stato calcolato che nel 2018 più di 9mila persone hanno eseguito una Pet fuori territorio regionale, con un costo di ben 9 milioni e 700mila euro di rimborsi ad altre regioni, soprattutto Campania e Molise. Dopo l’uscita dal commissariamento non ci sono più scuse. Serve abbattere i tempi per le liste di attesa, che sono una vera e propria vergogna!